Malvasia, Moscadella, Cattaratto e Nerello Mascalese, fermentazione Spontanea, affina in vasche di vetroresina per 12 mesi.
Biologico certificato.
Sentori chiave: fiori di ciliegio, rosa e fragolina di bosco.
Nazione | Italia |
Regione | Sicilia |
Genere | Vino |
Tipologia |
![]() |
Vitigno | Nerello |
Annata | 2024 |
Età delle Vigne | 70-80 anni |
Fermentazione | Spontanea |
Lieviti |
![]() |
Filtrazione | Non Filtrato |
SO2 |
![]() |
Grado Alcolico | 13% |
Formato bottiglia | 0,75 l |
Box content | 12 |
Tappo |
![]() |
Temperatura di servizio | 16° C |
Disponibilità |
![]() |
La scoperta dell'Etna, la sua zonazione alla ricerca dell'identità territoriale per produrre vini tra i più grandi al mondo
Naso: frutti rossi piccoli, fiori freschi, note leggermente vegetali e saline
Bocca: sorso fresco, agile, fruttato e leggiadro.
Vista: rosa cerasuolo
Ci troviamo a Solicchiata, sulle pendici del versante Nord dell’Etna, zona estremamente vocata per la produzione dei vini rossi e dove le Contrade trovano maggior personalità ed espressività, anche e soprattutto grazie alla massiccia presenza di vigne a piede franco con oltre 50 anni di età.
Qui gli appezzamenti, per la maggior parte nel tipico sesto ad alberello e divise per Contrade o “Cru”, godono ovviamente di un sottosuolo di matrice vulcanica in grado di conferire straordinaria mineralità, complessità e profondità ai vini prodotti.
Frank Cornelissen, tra i primi a credere nell’immenso potenziale dell’Etna, si trasferisce sui suoi crinari nel lontano 2001, quando era ancora una zona pressoché sconosciuta dal punto di vista vitivinicolo, cominciando a lavorare con un approccio volto a valorizzare l’unicità espressiva delle singole Contrade.
In vigna il lavoro è da sempre il frutto dell’osservazione del contesto naturale e dalla messa in atto di pratiche biologiche e talvolta biodinamiche in grado di tutelare territorio, uva e di conseguenza i vini evitando, dove possibile, di arare la terra, concimandola e intervenendo con qualsiasi altro tipo di trattamento chimico tradizionale.
In cantina la gestione si pone come obiettivo quello di far trasparire tutte le caratteristiche, le personalità e le differenze che caratterizzano le diverse Contrade: minimo utilizzo di solforosa, filtrazione a maglie larghe e utilizzo della vetroresina come contenitore per l’affinamento.
Il Susucaru rosato è un vino rosato ottenuto dall’uvaggio di Malvasia, Moscadella, Cattaratto e Nerello Mascalese provenienti da vigne sparse, tra cui le contrade di Picciolo, Calderara, Crasà, Muganazze, Feudo di Mezzo e Puntalazzo.
Un vino agile, fresco, primaverile, spensierato ma non scontato e ridondante, dove le note fruttate e delicatamente floreali sono vivacemente sostenute da effluvi minerali, salini e erbacei, dando vita ad un vino che fa della immediatezza espressiva il suo punto di forza.