Pinot Nero. Metodo Classico, fermentazione spontanea che avviene in acciaio, affina 36 mesi sui lieviti, passaggio in legno di una parte della massa.
Dosaggio Zero, Brut Nature
Biologico Certificato
Sentori chiave: Tostatura, agrumi, note vegetali
Nazione | Italia |
Regione | Piemonte |
Geologia Terreno | Argilla e calcare |
Genere | Vino |
Tipologia |
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Vitigno | Pinot Noir |
Annata | 2020 |
Certificazione e pratiche agricole |
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Fermentazione | Fermentazione Spontanea |
Lieviti |
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Affinamento - Contenitori | 36 mesi sui lieviti |
Grado Alcolico | 12% |
Formato bottiglia | 0,75 l |
Box content | 6 |
Tappo |
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Numero bottiglie prodotte | 1500 |
Disponibilità |
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Dosaggio | 0 g/L Brut Millesimato |
L'azienda agricola Fenoglio Matteo si trova a Serravalle Langhe a circa 800 metri di altezza nel cuore dell' Alta Langa
Naso: note di nocciola, di fiori secchi e agrumi
Bocca: sorso ampio, minerale, teso e sapido
Vista: Buccia di cipolla
Ci troviamo in Piemonte, più precisamente a Serravalle Langhe (800 metri di altitudine), nel cuore dell’Alta Langa, dove vengono coltivati i circa 2 ettari di vigna piantati in mezzo ai noccioleti di famiglia.
Matteo Fenoglio è un giovane produttore di prima generazione con le idee ben chiare: regalare al panorama vitivinicolo una bollicina iconica, identitaria e dotata di grande personalità, capace di raccontare un territorio troppo a lungo sottovalutato e inespresso.
In vigna Matteo lavora secondo i principi del biologico, in cantina il lavoro viene svolto in maniera quanto più artigianale e semplice, degorgiando a mano alla voleè, non utilizzando prodotti chimici di sintesi e imbottigliando in totale assenza di solforosa.
Questa bottiglia è Cuvee è composta quasi in totalità da Pinot Nero (circa 95%), se non fosse per un accenno di Moscato d’Amburgo (circa 5%) proveniente da vecchissimi filari che nell’insieme contribuisce a donare un timbro squillante e suadente al sorso.
Un sorso stupisce per profondità tensione e allungo sapido, caratteristica fondamentale in cui peccano molte delle bolle provenienti da queste zone e che al naso diventa fine, brillante e marcatamente tostato richiamando a tratti i noccioleti a cui Matteo e la sua famiglia sono così legati da generazioni.