Travolgente in apertura, agrume e tanto Mediterraneo. Poi si distende lungo una vena salata, profonda. Caldo vibrante, acidità sorprendente per un vino originario quelle latitudini. Malvasia delle Lipari da vigne vecchie fermentata e affinata per un anno in kvevri, anfora di terracotta che non ha lasciato un segno pesante, tutt’altro, e poi un anno in bottiglia. Abbinamento? Granita di limone.
Nazione | Italia |
Regione | Sicilia |
Genere | Vino |
Tipologia | Bianco |
Vitigno | Malvasia |
Annata | 2022 |
Età delle Vigne | 60-70 anni |
Fermentazione | In anfora |
Lieviti | Indigeni |
Filtrazione | Non Filtrato |
Affinamento - Contenitori | 1 anno in anfora, poi 1 anno in acciaio |
Invecchiamento | 1 anno in bottiglia |
Grado Alcolico | 12% |
Formato bottiglia | 0,75 l |
Box content | 6 |
Tappo | Sughero |
Temperatura di servizio | 14° C |
Disponibilità | Raro - disponibilità limitata |
Malvasia delle Lipari, Corinto nero e Nerello a piede franco, terreno di forte impronta vulcanica e costantemente ventilato dall’aria salmastra del mare.
Uve pigiate e ammostate nei kvevri, anfore di terracotta interrate per controllare la micro-ossigenazione e la temperatura.
Azienda fondata nel 1989 e da sempre biologica, pochi vigneti frazionati in piccole parcelle e a piede franco. Nessun diserbo né cimatura, lieviti autoctoni. Due vini che raccontano le Eolie, terre vulcaniche ed estreme. Salina dentro ad una bottiglia.
"Un vino dalla grandissima impronta aromatica al naso, fitto di richiami agrumati, da frutta candita, e spezie. Bocca salata, netta, vigorosa nella sua spalla acida ma anche avvolgente, magnetica e tipicamente vulcanica."
-Luca Gardini