Dopo più di 2 mesi di lockdown, ci siamo accorti di come la lunga permanenza a casa ci abbia in qualche modo influenzati in molti aspetti, e in qualche modo anche trasformati. Tra le varie cose è mutato il nostro rapporto col vino, manco a dirlo, prima di tutto abbiamo bevuto di più!
Abbiamo pensato di chiedere a chi di solito passa la sua esistenza tra le mura del ristorante, dell’enoteca, della cucina o della sala, come, rimanendo a casa, abbia vissuto il suo rapporto col vino in questi lunghi mesi.
Pierluigi Portinari, Ristorante La Peca, Lonigo (VI)
Pierluigi è titolare col fratello Nicola del Ristorante La Peca di Lonigo (VI), tra i primissimi ad apprezzare i vini naturali tanto da farne un motivo di distinzione della sua carta già 20 anni fa, ci racconta:
“Si è bevuto di più, una bottiglia al giorno e in casa ci sono sempre almeno 3-4 bottiglie aperte, per assaggiare in continuazione cose diverse, ma ho bevuto solo vini naturali. In questo periodo cucino, e con il vino ho bisogno di cambiare, di bere ogni giorno una cosa diversa.”
“Dall’altra parte ho dovuto aumentare l’attività di fitness per poter compensare e di conseguenza” ci dice con una risata “ho anche sviluppato più massa muscolare”.
Come si è evoluta la vostra attività durante questo periodo di chiusura forzata?
“Ci siamo organizzati con la cucina de La Peca a Casa Tua, facendo Delivery fino a Mestre e Treviso con consegna gestita personalmente” (l’abbiamo testato: servizio, packaging, tutorial e qualità dei cibi impeccabili).
“Per i vini abbiamo applicato uno sconto del 25% sulla carta. La richiesta maggiore è stata per etichette di difficile reperibilità che alla Peca non mancano (Rinaldi ad esempio)”
Gigi, tu conosci bene la selezione Meteri: quali sono i vini che non vorresti mancassero mai a casa tua?
“il Lumiere de Silex 2003 di Jean Pierre Robinot ed Enchanteresse Pineau D’Aunis 2010 di Renaud Guettier“.
Alessandra Quattrocchi, sommelier del Ristorante Modì di Torregrotta (ME)
Alessandra è la giovanissima sommelier del Ristorante Modì, progetto nato nel 2011 assieme allo Chef Giuseppe Geraci, che è anche il suo compagno di vita.
Ciao Alessandra, come è stato il tuo rapporto col vino durante questi due mesi?
“Ho bevuto di più, mi sono data una media di 1 bottiglia al giorno ed ho bevuto vini della mia cantina. Ho approfittato per fare studio-lavoro. Spesso lavorando manca il tempo per assaggiare con calma e vorrei dedicare più tempo ed attenzione ai nuovi inserimenti, cosi ho unito l’utile al dilettevole. Inoltre, cucinando a casa una bottiglia va durante la preparazione della cena, anche se cucina Giuseppe, io intanto bevo!”
Come si è evoluta la vostra attività durante questo periodo di chiusura forzata?
“Questo periodo è servito per fermarci, prendere tempo e capire come ripartire, riflettere” ci dice Alessandra pensando a voce alta “Normalmente non avremmo avuto il tempo per riflettere”.
“Il nostro lavoro è trasmettere gioia e felicità, al tavolo. Se non abbiamo avuto la possibilità di farlo in sala del ristorante, lo abbiamo voluto fare Online comunicando con i nostri amici e clienti, cucinando in video raccontando le ricette, e con un piccolo servizio di Delivery tagliato su misura per pochi clienti molto intimi”.
E invece cos’hai bevuto della Selezione Meteri?
“Dei vini di Meteri ho bevuto molte bottiglie in questo periodo, ricordo con gioia il Gloria, Romorantin di Laura Semeria e Il Pecorino Senza Niente di Marina Palusci”
“Il mio vino del cuore è il Ponte di Toi di Stefano Legnani, un vino che ho sempre amato dal primo momento che l’ho assaggiato”
Marco Barbiero, Oste de l’Angoeto de Barbi a Mirano (VE)
“In questo periodo mi sono avvicinato moltissimo alla Francia, e ho esplorato Chablis e Jura e Borgogna, stappando molto con la scusa di studiare e sono rimasto molto affascinato da territori che conoscevo poco essendomi concentrato finora su Italia e Slovenia.”
“Con la ripartenza ho intenzione di lavorare molto sulla mia clientela per avvicinare anche il mio pubblico a questi vini meravigliosi, anche se so che ci vorrà tempo e pazienza ma in fondo, è la parte bella del mio lavoro”.
“Un’esperienza divertente è stata bere con amici molto appassionati lo stesso vino a distanza, comunicando in chat”.
Come si è evoluta la tua attività durante questo periodo di chiusura forzata?
“Abbiamo lavorato col delivery e ci è stato di aiuto economicamente e, dall’altra parte, mi ha permesso di uscire. La grande soddisfazione è che quasi tutti i clienti hanno riordinato, a testimonianza del fatto che abbiamo fatto un buon lavoro” ci racconta Marco.
“C’è stato molto interscambio coi clienti, anche dopo la consegna, messaggi, foto. Questo ci ha fatti sentire in sintonia. Ho venduto anche il vino ma mi è mancato il mio ruolo di consigliere del vino. Questa attività a distanza non mi riesce, ho bisogno di tornare presto ai miei spazi per lavorare come piace a me col vino”.
“Siamo pronti a ripartire già Lunedì 18 maggio 2020 sfruttando il dehors” dice Marco con non poco entusiasmo.
Quali sono invece i vini della Selezione Meteri che ti hanno particolarmente colpito in questo periodo?
“Il vino della Selezione Meteri che non mancherà mai a casa mia è il Bourgogne Pinot Noir di Jean Fournier, abbinato col risotto di Carletti dell’orto della nonna.”
Alla faccia dell’abbinamento territoriale! 🙂
Gianni Piezzo, Sommelier de La Torre del Saracino, Chef Gennaro Esposito a Vico Equense (NA)
Gianni è un grande veterano della sala, e nella sua lunga esperienza gestisce la cantina di uno dei ristoranti più celebrati del Sud Italia.
“Ho svuotato il 50% della mia cantina personale qui a Vico ma per fortuna una parte della mia cantina è ancora a Napoli. I vini li ho raccolti negli anni, regali di amici, aziende. Gli amici non sono mancati in questo periodo. Ho bevuto ogni cosa, bolle, bianchi, rossi, macerati, anche birre e porto. Ho accompagnato i vini al cibo non tenendo conto dell’abbinamento” ci rivela Gianni con una certa libertà.
“Mi piace molto cucinare, e cucino un sacco, con la musica e la bottiglia di vino passo anche 4 ore in cucina (anche un paio d’ore le dedico sempre a prendere il sole)” ci racconta con entusiasmo. Si sente che un po’ di riposo forzato non ha fatto male…
“Si arriva a 2 bottiglie al giorno, abbiamo preparato dei super aperitivi…” Continua.
“Dei clienti che vanno spesso in Germania mi hanno portato un carico di vini della Mosella un paio di anni fa che ho bevuto in questi giorni tra le varie cose, amo i vini della Mosella“.
“Il problema della cantina che si svuota è un problema diffuso” ci confida ridendo “Un cliente che ho sentito stamane che anche lui sta facendo acquisti pur essendo un produttore di vino, perché sta erodendo la cantina personale.”
“Per i miei 57 anni ho bevuto lo Champange di Laval con le Aragoste”
Come vedi la riapertura e il ritorno alla “normalità”?
“Ci aspetta una sfida importante, dobbiamo impegnarci ancora di più dalla riapertura” ci dice tornando improvvisamente professionale e profondo “Dovremo essere allegri e curiosi per coinvolgere il cliente affinché il pranzo o la cena sia più spensierata possibile. I clienti vengono da noi per staccare, per star bene. Il nostro lavoro è creare allegria culinaria ed enogastronomica”.
Gianni è un’enciclopedia del vino che tutte le volte sorprende perché, quando ti capita di bere con lui anche l’etichetta più rara che tu possa scovare, lui la conosce.
Quali sono i vini della Selezione Meteri che non vorresti mancassero mai a casa tua?
“Il vino Meteri che non vorrei mai mancasse a casa mia è la Cuvee Aragonite di Julien Guillot, Clos du Vignes du Maynes”
Jan Clemens Wieser, Oste del Cocoon all’Hotel Ciasa Salares, San Cassiano (BZ)
Ciao Clemens, come te la sei cavata col vino in queste lunghe settimane?
“Ho mantenuto lo Standard, un bicchiere a pranzo e ogni sera una bottiglia” ci risponde il figlio d’arte della famiglia Wieser, appassionati e impegnati con i vini naturali da oltre vent’anni.
Jan Clemens gestisce Cocoon, ultima creazione di casa Wieser, uno spazio dining all’interno della meravigliosa cantina, dove tutto ruota intorno all’amore per il vino.
“Il posto per il vino è sul divano dopo cena oppure” ci rivela ” siccome sto imparando a suonar la chitarra, per brindare dopo un pezzo ben eseguito!”
“Ho anche comprato il vino in Baginbox perché hanno da poco hanno allentato le restrizioni in Alto Adige e arriverà a far festa un gruppo di amici bevitori con un budget oculato ed allo stesso tempo attenti al vino naturale.”
Che programmi avete per la riapertura?
“I nostri programmi sono di Riaprire l’Hotel Ciasa Salares e di conseguenza i ristoranti, entro luglio. Nel frattempo ho avuto tempo per concentrarmi su un nuovo progetto cui tengo molto e sto per lanciare un attità di eCommerce per vendere un’altissima selezione di prodotti gastronomici Alpini che vedrà la nascita a luglio” ci racconta Clemens con la sua energia.
Quali sono i vini della Selezione Meteri che non vorresti mancassero mai a casa tua?
“Della Selezione Meteri il vino che ho amato, bevuto in questi giorni è l’ultima bottiglia rimasta di Omo Morto di Menti 2012, e il vino che non vorrei mai mancasse a casa mia è il Saint Amour AOC di George Descombes“.
Sara Boriosi, Enoteca Giò, Perugia e corrispondente di Intravino
“Il mio rapporto col vino è diventato più intimo. Nei giorni di permanenza domestica, in un mese ho messo su – insieme ad altri colleghi di penna – un archivio di degustazioni dal nome Intralcio. Sono assaggi e note degustative maturate nel tempo, di cui si sarebbe persa traccia. Ora le nostre bevute sono online con tanto di giudizio scritto usando un linguaggio pop, accessibile a tutti, e con punteggi. Anche se discordi tra noi editors! Ma tutti argomentati. Perciò posso dire di aver sfruttato il periodo di stop istituzionale con la creazione di qualcosa utile anche al mio lavoro ufficiale.”
“Ho notato che il vino è diventato un genere di conforto per le persone che conosco (amici e clienti con i quali sono più in confidenza). Se prima il vino era un collante, un sottofondo sul quale crescevano le serate sociali, ora viene vissuto come qualcosa di confortante. Perciò deve corrispondere esattamente alle necessità di ogni palato, e qui subentra il mio mestiere.”
Che programmi avete per la riapertura?
“l’enoteca rimarrà chiusa ancora per un po’, ma ci stiamo attrezzando per elaborare un sistema di eCommerce che effettivamente (ahimé) mancava. Le aperture sono a spot, una alla settimana, e in quel giorno lavoriamo moltissimo. Vediamo cosa ci riserverà il futuro, si naviga a vista.”
Quali sono i vini della Selezione Meteri che non vorresti mancassero mai a casa tua?
“I vini che non possono assolutamente mancare sono quelli di Robinot e di Carlo Tabarrini!”
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