Oggi ti raccontiamo di un nuovo progetto nato sui colli di Castelvetro in provincia di Modena.
Sebastian Van de Sype, di origine belga, fonda nel 2020 a Castelvetro La Fiaminga Azienda Agricola per produrre dei Lambruschi naturali con l’uva Grasparossa.
Frank Cornelissen, amico d’infanzia di Sebastian, decide di salire a bordo come consulente seguendo tutte le fasi di produzione e commercializzazione. L’obiettivo che si sono posti è ridare al Lambrusco il posto che gli spetta.
Abbiamo chiesto a Frank Cornelissen e Sebastian Van de Sype di raccontarci il loro progetto.
D: Sebastian, come nasce l’idea e cosa ti ha spinto a cambiare strada?
R: [Contento]: “Io inizio la mia carriera come imprenditore in Belgio e poi mi trasferisco in Italia per andare a lavorare alla Ferrari come ingegnere di Formula 1. Ad un certo punto dentro di me è scattato qualcosa e sentivo che la passione per il territorio emiliano e le sue potenzialità si faceva sempre più grande. Così ho deciso di cambiare vita e fare questo grande passo in avanti. Sono all’inizio del mio percorso e la prima annata dei miei Lambruschi naturali è uscita l’anno scorso.
Fondamentale per me è stato l’aiuto di Frank Cornelissen con il quale abbiamo creato un nuovo approccio imprenditoriale. Sono felice di avere lui accanto in questo progetto perché mi ha aiutato non solo a definirlo e portarlo avanti ma soprattutto per il contributo di ricchezza di cultura e valori.”
Dagli occhi di Sebastian traspare la stima nei confronti di Frank Cornelissen, e quindi a lui chiediamo:
D: Come dal progetto sull’Etna sei arrivato sui Colli Modenesi?
Ci risponde con un sorriso mesto.
R: “Io nasco senza avere alcun tipo di professionalità verso questo mestiere. Il mio obiettivo iniziale era quello di capire il potenziale delle varie sottozone vitivinicole dell’Etna. Da quando abbiamo iniziato c’è stata una grande trasformazione. Siamo una nuova azienda con più responsabilità e consapevolezza.”
Dopo un secondo di silenzio riattacca:
“Credo nelle qualità e nella potenzialità dell’Etna. Per me non siamo arrivati neanche al 50% del suo potenziale. Il momento di svolta è arrivato quando ho realizzato che non si può costruire tutto in venti o trent’anni perché è poco tempo. Ora dopo 21 anni siamo all’inizio di un nuovo percorso. E ho una visione per il futuro di quello che sarà la mia azienda. Questo include anche il progetto del Lambrusco di Sebastian; è lui che mi ha spinto a buttarmi in questa nuova avventura.
Realizzare una bolla rossa è una sfida perché non è il vino più semplice da vendere. Personalmente trovo più gratificante un vino fermo e quindi, il frizzante che non faccio sull’Etna lo realizzo con Sebastian.”
Subito mi viene da chiedere a Sebastian Van de Sype
D: “Ma perché proprio il Grasparossa tra tutte le varietà del Lambrusco?”
Non ci pensa neanche un secondo e mi risponde
R: “Il Grasparossa è un’uva storica e come famiglia ci abbiamo perso il cuore. È l’uva delle colline di Modena e a chi dice che non vi si possono fare vini buoni voglio rispondere che non è vero.
Per me rappresenta una sfida con me stesso visto che il Grasparossa è un vitigno selvatico e rampante e difficilmente lo controlli. Il mio obiettivo è ridare valore al territorio e dare al Lambrusco l’attenzione che gli spetta.”.
Frank Cornelissen si introduce nel discorso
R: “Il Lambrusco di Sebastian è un prodotto intellettuale, per riflettere e andare oltre. È più facile da vendere all’Estero non perché lì siano migliori o più attenti ma perché rispetto all’Italia sono meno legati alla gastronomia. La cucina fusion si presta molto bene a questo tipo di vino.
La gastronomia per l’Italia è un punto di forza ma crea ovviamente dei vincoli però col tempo si riesce a fare tutto. È successo anche a me con i vini dell’Etna: venti anni fa non ci si immaginava che si potessero fare dei vini lì. Io sono partito a vendere all’estero e piano piano mi si è aperta la strada anche in Italia. Così accadrà anche in questo caso, si capirà il reale valore del territorio e conseguentemente il Lambrusco e il Grasparossa riacquisiranno valore.”.
Incuriosita voglio capire qualcosa di più sui prodotti:
D: Sebastian parlaci del tuo Lambrusco e raccontaci qual’è la differenza tra il Grasparossa rifermentato in bottiglia e l’Ancestrale.
Mi risponde concentrato.
R: “La differenza principale è che nel Grasparossa rifermentato in bottiglia la prima fermentazione spontanea avviene in acciaio e dopo 9 mesi si imbottiglia e qui avviene la rifermentazione con l’aggiunta dello stesso mosto congelato. È un vino molto fruttato e man mano che evolve diventa sempre più speziato.
Per quanto riguarda l’Ancestrale c’è un’unica fermentazione che è svolta prima in vasca d’acciaio per 7-9 mesi poi in bottiglia e la sboccatura si fa dopo 4 mesi. Il Grasparossa rifermentato in bottiglia è un vino più leggero mentre l’Ancestrale è più complesso.”.
D: Sebastian e Frank, ora sono curiosa di capire un po’ di più la natura di questa collaborazione e come siete organizzati nelle varie fasi del lavoro.
Sebastian Van de Sype inizia a parlare.
R: “Frank è il consulente dell’azienda, mi rivolgo a lui per qualsiasi cosa sia per quanto riguarda le tecniche di lavorazione che per questioni relative all’impresa e alla commercializzazione.”
Si introduce Frank.
R: “Gli sono di supporto nel momento in cui c’è da fare delle scelte. Io faccio scelte più mirate perché riesco ad interpretare meglio il quotidiano; lo devo all’esperienza che mi sono fatto negli ultimi venti anni e che ha permesso anche al mio vino di migliorare.
Per questo dico che ora sono all’inizio di un nuovo percorso. Certo, io e Sebastian siamo su un diverso livello aziendale visto che lui ha appena iniziato ma siamo legati dallo stesso principio, oltre ovviamente all’affetto e all’amicizia pregressa.
Non voglio che gli errori che ho fatto io li faccia anche Sebastian quindi cerco di aiutarlo come posso.” conclude.
Siamo alla fine di questa bella chiacchierata e ho ancora un’ultima domanda da porgli.
D: “Qual è l’obiettivo che vi siete dati all’inizio di questo percorso e cosa vi ha spinto a dar vita a questo progetto?”
Inizia a parlare Frank.
R:” L’obiettivo era realizzare un prodotto che ci piace ma farlo meglio rispetto al passato e lavorare in modo naturale seguendo l’agricoltura biologica è stato uno dei requisiti principali.
Quel che ci accomuna invece è la visione e le prospettive che abbiamo per il futuro oltre alla passione che è fondamentale. Lavorare con il vino non è semplice, ci sono un sacco di criticità legate soprattutto a come la natura influenza tutti i processi: se manca la passione non si resiste a lungo. Noi vogliamo creare qualcosa di durevole.”.
Attacca subito Sebastian.
R: “Esatto, per creare un’azienda strutturata e con prospettive c’è bisogno di testa e la testa serve anche in cantina quando si fa il vino. La poesia serve per iniziare ma poi c’è la fatica e devi far fronte a tutte le tue energie. Siamo noi al servizio della natura non è lei al nostro e questo spesso complica le cose, soprattutto per me che nasco ingegnere e quindi tendo a voler tenere tutto sotto controllo.
Riesco a gestire questi momenti grazie al supporto di Frank e ciò che mi spinge a far sempre meglio è il legame che ho con questo territorio che voglio valorizzare quanto più possibile.”.
Di Sebastian Van de Sype, de La Fiaminga e dei suoi Lambruschi naturali siamo sicuri che sentiremo ancora parlare.
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